Abbracciare il disordine

di 4 Dicembre 2024

Sembrava che il Medioriente, sconvolto dal sempre più fitto intrico di crisi prive di soluzione, stesse finalmente trovando una via d’uscita destinata a durare nel tempo. Non si trattava invece che di una pausa. Le persistenti, ostinate interferenze degli attori esterni si sono ora incaricate, in Siria, di dissipare ogni illusione.

I fatti di questi giorni dimostrano che nessuno controlla più nulla, in Medioriente come in Ucraina e altrove. Tutto rimane in sospeso, il comportamento di ognuno ambiguo: quello della Russia in Ucraina, della Cina nei confronti di Taiwan, della Turchia, dell’Iran, degli arabi, della stessa Russia in Medioriente.

Confermando la necessità di ricomporre dei parametri di riferimento condivisi. La Russia e in modo meno contundente la Cina contestano quelli vigenti, dichiarandoli strumento delle prevaricazioni occidentali. Senza peraltro indicarne l’alternativa.

Molteplici sono le responsabilità inevase da ognuno dei principali attori internazionali, in contrasto con la propensione al compromesso che trapela fra i diretti interessati. Con l’intrecciarsi di interferenze esterne nell’incertezza sulle intenzioni degli uni e degli altri (persino dell’America trumpiana). Al punto da escludere che la tanto temuta spiralizzazione verso una terza guerra di proporzioni mondiali abbia a verificarsi. Aumenta però il numero di Stati ‘falliti’, che intossicano i rapporti internazionali.

Gli spazi negoziali rimangono alquanto esigui, ovunque. Un labirinto fra interlocutori scarsamente permeabili, nel quale l’Europa, che nella diplomazia confida, fatica a destreggiarsi. Ciò non significa però che non ci si possa pronunciare pubblicamente con maggior decisione sulle rispettive responsabilità rispetto all’insieme di questioni rimaste troppo a lungo in sospeso. 

E’ in tal senso che il grande cantautore e poeta Leonard Cohen suggeriva di “abbracciare il disordine”.  

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