Il cerchio si restringe

di 18 Maggio 2023

Si viene a Roma soprattutto per incontrare il Pontefice. Si va altrove per ottenere maggiori rifornimenti militari.

Dal Presidente e dal Primo Ministro italiani, Zelensky ha ricevuto la categorica assicurazione, non scontata a giudicare dal confuso dibattito politico interno (indicativa l’assenza del Vice Primo ministro Salvini), sul sostegno “a trecentosessanta gradi”, alla prospettiva di una vittoria ucraina (“la Russia si ritiri immediatamente”).

L’incontro con Papa Francesco ha confermato che l’atteggiamento del Vaticano si limita, per il momento, ai pur non irrilevanti ‘aspetti umanitari’. Né poteva essere altrimenti per un pontefice che opera a ben diversi livelli diplomatici e politici, in una ‘imparzialità attiva’, alla ricerca di spazi per il momento preclusi. Pur soddisfatto dell’esposizione mediatica che ne ha ricavato, Zelenski stesso ha d’altronde affermato che, nelle condizioni attuali, “non abbiamo bisogno di mediatori”. Nulla quindi sull’ipotizzata ‘missione di pace’ vaticana.

Maggiori risultati, dal punto di vista politico e militare, hanno pertanto avuto le successive visite del Presidente ucraino in Germania, Francia e Regno Unito, le cui opinioni pubbliche manifestano minori riserve di quelle nostrane. Ad Aquisgrana ha persino ricevuto l’importante consacrazione del Premio Carlomagno, riservato agli edificatori dell’unità europea.

Al confronto, sempre meno sostenibile risulta pertanto la posizione italiana, sempre tendenzialmente equidistante nelle questioni di rilevanza strategica, dalle quali si è prudentemente astratta per l’intero dopoguerra. Ma che, nel post-Guerra fredda, non possono procurarci altro che la formale benevolenza delle parti in causa.

Mentre l’emissario cinese incaricato da Xi sta per iniziare il suo periplo diplomatico, il raro Vertice a Reykjavik delle quarantasei nazioni del Consiglio d’Europa, che dei diritti umani si occupa e dal quale la Russia è stata nuovamente espulsa, la riunione del G7 che avrà luogo questo fine settimana a Hiroshima (Hiroshima!), fornendo l’occasione per coordinare ulteriormente l’assistenza finanziaria, umanitaria militare all’Ucraina, avranno anticipato il vertice annuale della NATO in Lituania a luglio, nel restringere il cerchio attorno alla Russia.

Al quale l’Italia deve più decisamente integrarsi.

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