La questione è sicuramente delicata e si presta a facili strumentalizzazioni. Per evitare di cadere nella rete delle sterili polemiche, occorre andare al fondo del tema e scindere i due aspetti coinvolti. Da una parte abbiamo la questione dell’aumento stipendiale degli operatori ecologici ai quali va certamente riconosciuto uno stipendio che rispetti il loro lavoro e il loro impegno, anche in orario festivo; dall’altra abbiamo i lavoratori con partita IVA che sicuramente sono stati penalizzati durante la pandemia. Ovviamente sono due parti, gli operatori ecologici e i lavoratori a partita IVA, che non possono essere contrapposte, perché entrambe essenziali per le nostre vite, tutti cittadini con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Per evitare lo scontro ideologico, la presa di posizione priva di sostanza reale, occorre creare, come sempre, un humus culturale che sia in grado di fornire gli strumenti per valutare. Ora, in tutto questo, cerchiamo di mandare un messaggio educativo, in grado di cogliere l’essenza della questione, e chiediamoci, innanzitutto:la scuola che ruolo ha? Inutile dirlo: un ruolo di grande importanza. Innanzitutto la scuola deve far comprendere che ognuno con il proprio lavoro, svolto con onestà e impegno, realizza se stesso e offre il proprio contributo alla società; ancora, la scuola, coltivando lo spirito di iniziativa e di imprenditorialità (una delle competenze chiave), crea nella mente dei giovani un’attitudine alla riflessione e alla capacità di produrre pensiero. La scuola, quindi, è una sorta di luogo di sintesi tra la dimensione di ciò che è pratico e di ciò che è immateriale, tra il saper fare e il saper essere. A pensarci bene, è esattamente ciò che è avvenuto nei monasteri dell’Europa altomedievale in cui i monaci erano chiamati, al contempo, sia al lavoro nei campi sia negli scriptoria, per salvare il patrimonio culturale dell’antichità. La storia ce lo ha insegnato chiaramente.
La seconda domanda che occorre porsi è la seguente: quale modello di welfare vogliamo trasmettere alle future generazioni? Il covid ci ha permesso di riscoprire il ruolo del singolo che, nel suo agire libero e responsabile, si ritrova membro di una comunità, della Polis. E così si riscopre il ruolo dello Stato.
Oggi è necessario che il Welfare sociale sia in grado di tenere insieme uguaglianza e libertà, permettendo al privato di compiere, in modo onesto e responsabile, il proprio mestiere, per il bene suo e degli altri, facendo così ripartire l’economia in una perfetta logica della sussidiarietà orizzontale che, nel rispetto delle Leggi, genera ricchezza per tutti. L’essere umano non è fatto per l’assistenzialismo sociale: il sussidio deve essere un passaggio, non una condizione permanente.
Il lavoro non serve solo per il salario: se così non fosse, quale differenza ci sarebbe con il reddito di cittadinanza? Il lavoro serve alla persona per trovare il proprio posto nel mondo, per realizzarsi in ogni dimensione del proprio essere.
Paulo maiora canamus. La legge di bilancio rappresenta un’occasione senza precedenti per rilanciare il Paese attraverso l’economia e la scuola. Rilanciare l’economia significa investire nella capacità imprenditoriale dei cittadini che producono reddito per sè e per gli altri, innescando quel processo di sussidiarietà circolare che si è interrotto per via di logiche di assistenzialismo sociale. Se si crea lavoro, le imprese possono recuperare l’aumento delle materie prime dall’aumento dei prezzi che i consumatori potranno sostenere. Si innesca un circolo virtuoso e si riparte. Lo Stato si riscopra capace di investire sulle libertà del cittadino, mantenendo per sè il ruolo di paracadute sociale per sanare le povertà contingenti con i sussidi che servono per sopravvivere ma che poi devono favorire il reinserimento a pieno titolo nel mondo del lavoro. Non fu in questo modo che gli Stati Uniti uscirono dalla terribile crisi del ’29?
E veniamo al secondo punto: rilanciare una scuola più giusta ed equa, di qualità per tutti, significa dare ai nostri giovani le competenze professionali per agire domani liberamente e produrre reddito, per restituire il debito che oggi noi stiamo siglando per loro.
Solo cosi riparte il Paese Italia e si superano letture demagogiche. Queste sono le priorità del Paese, tutto il resto, per il momento, non conta.
Il link del mio intervento a quarta repubblica: https://fb.watch/9UJcHY1grC/